mercoledì 3 ottobre 2012

Manco la comparsa

 E' facile ritrovarsi a pensare "non mi sono mai sentito così solo"... Questo dimostra che la natura della solitudine è, per così dire, cumulativa: non si va avanti abituandosi ma piuttosto soffrendone sempre di più.
 Quanto a me non soffro la solitudine, anzi la amo più di quanto possa amare un'ipotetica moglie. Il nostro rapporto va a gonfie vele! Ma, ahimé, ciò non fa di me una persona soddisfatta: adoro la solitudine ma non posso fare a meno di invidiare - e quindi odiare - chi invece desidera la compagnia.
Per questo motivo anche ieri "non mi ero mai sentito così solo", perché ieri ho assistito a una scena interessante e inquietante, almeno per me.
 Mi sono trovato in compagnia di amici e uno di costoro, sano di mente ed estroverso a differenza di me, si è messo all'attacco di una sua amica con il palese intento di impressionarla con la propria simpatia. Tempo due ore e si stavano baciando appassionatamente davanti a me e agli altri.
 Lì per lì ho semplicemente realizzato che la principale differenza tra me e lui non era, alla luce di quanto accaduto, l'estroversione o il grado di socializzazione... E' la motivazione invece. Se io fossi motivato imparerei a relazionarmi, mi farei assumere da qualcuno, studierei, insomma farei qualcosa che desidero fare. Invece non posso perché non desidero nulla abbastanza...
 C'è chi vince, c'è chi perde e c'è chi è me: uno spettatore passivo dell'altrui e della propria vita.

giovedì 13 settembre 2012

Prevedibilmente inutili

Siete consapevoli che quando date consigli a un amico depresso state in realtà gonfiando il vostro ego? I vostri consigli sono inutili a lui, poiché inapplicabili, mentre a voi danno l'idea di essere saggi, capaci e superiori in intelligenza e forza d'animo. Facile dire "esci fuori" a chi è murato vivo quando voi siete all'aperto. Siete così noiosi, ma così prevedibili che solo ragionare sui vostri schemi di ragionamento mi suscita ribrezzo!

venerdì 31 agosto 2012

Paradossi democratici

Mitt Romney, candidato repubblicano alla Casa Bianca

Vi è una particolarità nei partiti bigottisti: essi non cercano voti offrendo diritti o promettendo sviluppo; invece raccolgono consenso promettendo la fine dei diritti di alcune minoranze. Essi non dicono "votatemi e avrete" ma "votatemi ed essi non avranno"! Matrimonio e coppie di fatto, fecondazione assistita, aborto, eutanasia... in questi pochi esempi i conservatori dicono: "No al diritto ai gay di essere famiglia giuridicamente! No al diritto di una donna che non può avere figli legittimi di avere figli legittimi! Ma anche no al diritto di una donna di interrompere una gravidanza non voluta! E no e poi no al diritto di scegliere quale sia il prezzo della propria dignità".
La campagna elettorale leghista è affine ma trasposta sul tema immigrazione. Eppure essa è a suo modo meno assurda di quella sopra descritta, poiché almeno spaccia l'immigrazione per un problema delle maggioranze. Non è invece chiaro quale maggioranza sarebbe danneggiata dall'autonomia di sceltà per se stessi di un morente...

lunedì 9 luglio 2012

Minute of Decay

Regolarmente accade: si crea uno dei miei soliti squilibri chimici del cervello che vanno a influenzare l'emotività e l'umore. Oggi qualcosa mi rende eccessivamente sensibile, tanto da essere rattristabile anche senza stimoli, tristezza autoprodotta inconsciamente e coadiuvata dal vuoto della mia mente.
In fondo non è così vuota, qualcosa c'è, ma fondamentalmente si tratta di paranoia e compassione per il mondo intero, comprendendovi ovviamente me stesso. In questi momenti io vedo l'orrore negli occhi di ciascuno e non comprendo più nulla dell'esistenza. Tutto quel che dico mi sembra fine a se stesso e non voglio contagiare gli altri con questa sensazione brutale, poiché solo io so come curarla. Però non ci riesco, regolarmente sbaglio la formula e ciascuno nel raggio di due metri viene contagiato.
Oggi mi sono svegliato convinto che un mio amico e la mia ex abbiano una frequentazione in atto. Il fatto in sé non dovrebbe scioccare ma a me disturba molto. Eppure non ho prove, semplicemente un sospetto paranoico e domande indagatrici con risposte mezze rivelatrici. Troppa paura di stare all'oscuro di qualcosa di sgradevole, un ripetersi di una situazione ripugnante che mi ha tolto 6 mesi di vita passati nella vergogna e nell'odio senza uno scopo. E se riaccadesse?
E pensare che ero solo andato a dare sostegno a lei per il suo esame, e subito mi ritrovo a ragionare su queste cose ansiogene (solo per me peraltro).
Passa tutto, passa ogni cosa... e poi domani ho un esame. Di certo ho altro a cui pensare e che mi darà grande diletto.

domenica 8 luglio 2012

L'eleganza dello scarafaggio


Oggi parliamo di animali. Non abbiatemene ma non parlerò di gattini di nome Virgola né di cuccioli di panda. Parlerò bensì di scarafaggi. Scarafaggi napoletani per la precisione.
Come avrete appreso dai media, quest'estate si sono diffuse delle grosse blatte rosse per tutta la città campana. Per approfondire: si parla di Periplaneta Americana, il più grande blattidae europeo, di origine africana, apertura alare di 10 cm, in grado di planare e con un ciclo biologico molto più veloce del comune scarafaggio nero B. Orientalis. Le blatte possono stare anche 4 mesi senza mangiare; caldo, umidità e monnezza, cose su cui poco si può influire, le rendono dominanti. Gli agenti chimici possono essere efficaci ma con le conseguenze che tutti conoscono. Morale: gli scarafaggi vincono sempre, e la cosa non mi dispiace, è una vittoria meritatissima.
Ad ogni modo i napoletani non temano le malattie derivanti da questi insetti oltremisura, si tratta solo di stare attenti al cibo, sempre ben disinfettato, e alle eventuali allergie nel caso di infestazione in casa. Le disinfestazioni chimiche comunque rallenteranno il problema solo per poco tempo, una volta trapiantate le periplanete hanno i loro mezzi, non lo dico per cattiveria.
Ma al di là dei consigli da disinfestatore, vorrei raggiungere altri livelli discorsivi a partire dall'amico insetto. Sì, io amo gli infestanti.
Solo io vedo la meraviglia di questi animali? Blatte e ratti sono, secondo me, la trionfale rivincita della Natura sulla prepotenza e sull'arroganza umana. Sono gli animali che dicono: "ah sì? ritieni che il mondo sia fatto per te e perché lo sfrutti brutalmente? Molto bene, allora io ti infesto casa, mangio il tuo cibo e genero miei simili a pacchi in modo tale che per ciascuno di noi che uccidi ne nascono altri mille!" Essi sono il dito medio della Natura!
Io ne apprezzo la filosofia e le capacità di adattamento e non posso fare a meno di pensare che se i napoletani fossero come me non ci sarebbe alcuna emergenza blatte. Questo solo perché io amo gli insetti e loro no. In definitiva, non ci sarebbe alcun problema blatte rosse. Questo genera una riflessione meravigliosa: non è il problema a influenzare l'uomo, ma bensì l'uomo a generare il problema. E poi se i napoletani fossero come me si preoccuperebbero di meno degli scarafaggi che infestano le loro fogne e più degli scarafaggi che infestano le loro vite.

venerdì 6 aprile 2012

L'Italia sul Due e il dono della fede: tutto ciò ha del meraviglioso

A pranzo non controllo il telecomando, per cui lasciate che mi sfoghi ora: vorrei portare l'attenzione vostra sulla puntata di oggi di Italia sul Due. Parlasi di "dono della fede", e per farlo mamma Rai ha fatto ricorso a un trust di cervelli dalla cultura manifesta oltre che manifestamente obiettiva. Un plotone di tuttologi cattolici si sono confrontati con grande sagacia intorno all'argomento, presto raggiunti dalla fondamentale intervista ad Albano, non prima della storia della pecorella smarrita che era "prima ateo, poi agnostico perché mi sembrava troppo, e infine ho ascoltato la parola".
Vederli arrabattarsi mi ha fatto venire nostalgia di quando sentendo parlare gli adulti pensavo "ah, quando sarò saggio come loro...". Oggi più che altro penso "ah, hanno il doppio se non il triplo della mia età e ancora non hanno capito un cazzo...". Vediamo, vi prego, come sarebbe andata se avessero invitato un ventenne dalla cultura scolastica medio-bassa quale io sono:
1 - se dai per scontata l'esistenza del dio cattolico hai torto a prescindere su qualunque cosa tu stia analizzando, dalla natura dell'essere al perché del colore della cacca.
2 - la dialettica su cosa sia più difficile tra essere atei ed essere credenti è più ridicola di quella tra maschi e femmine ai tempi delle elementari. Sono quasi sicuro di non essere l'unico a pensare che un'opinionista televisivo non possa dare una risposta degna di considerazione.
3 - Pascal, come più che altro mi ha ricordato mia sorella, non era cattolico e di sicuro non lo rende cattolico l'aver detto che credere in dio conviene. Se non capisci questo concetto dimmelo, te lo spiegherò volentieri e se ci riesco ti offro delle discrete basi di logica, quanto basta per saper sommare due numeri uguali.
Infine lasciatemi puntualizzare: Papa Ratzinger è di sicuro un papa migliore di Wojtyla, e lo dico perché sto parlando dell'uomo papa e non dell'uomo simpatico e democratico. Benedetto XVI è la voce del Cristianesimo vero, reale, depurato da qualunque aggiunta degli ultimi secoli. Prendiamo l'ultimo caso: è stato criticato per aver detto che la Chiesa non può accettare le sacerdotesse, riassunto per i profani. Scandalo per le strade e terrore suburbano! Ha detto semplicemente la fottuta verità. Il Cristianesimo che adotta la Bibbia non può accettare sacerdoti donne! Non ti piace la cosa? Che aspetti a sbattezzarti? Dai, ti accompagno io che è da troppo che rimando!
Per aprire ai gay e alla laicità ci vuole un papa bonaccione o magari democratico. Per dire la verità sul Cristianesimo ci vuole un papa forte - anche di stomaco - e col coraggio di sentirsi criticare.
Il resto lo lascio volentieri al sarcofago cubico, come Capa suole chiamare la TV.
Fine.

martedì 27 marzo 2012

Confessione

Non so se disprezzare di più i giovani, con le loro assurde pretese di ragione e di diritti scontati o gli adulti, soddisfatti di una vita amorfa e bestiale. Lo so, non è colpa loro se sono così. Eppure mi nauseano lo stesso, tanto che non posso starvi a contatto per troppo a lungo senza provare un disgusto ai limiti del rigetto.
La cosa non fa altro che farmi stare peggio, ma anch'io, come loro, non ho colpa delle mie meschinità.
Dunque questo mondo senza colpe, come io l'ho concepito, non riesce comunque a piacermi, malato di contemptus come sono.
Noia, noia, inquietudine, ansia, paura, angoscia, panico, terrore, panico, angoscia, paura, ansia, inquietudine, noia, noia, noia e così via... il tutto condito dalla totale assenza di speranza nel ritorno delle illusioni a farmi visita.
E perché dovrebbero? Le ho schifate a tal punto, come tutte le persone che tenevano a me e io ho maltrattato apposta perché se ne andassero...
Noia, solitudine, senso di colpa, dolore vuoto e nient'altro che una calma stagnante e putrida, una carcassa che galleggia e inquina.
Sì, dopo la mia lunga assenza ho deciso di sfruttare questo spazio per sfogare la desolazione, la pressione del vuoto. Il prossimo poveraccio che mi dirà che non sarà per sempre così mi vedrà ridergli in faccia. "Ahahahahahahahah! Hai ragione carissimo, non sarà così per sempre". Niente è per sempre, solo il tutto. E fino a prova contraria nulla è il tutto apparte il tutto in sé. Paradosso meraviglioso e terribile, già.